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DESCRIZIONE
Specialmente quando mi portano nella sala radiologica, mi sento un oggetto, una cosa. La sala, con le sue luci fredde, pare Mauthausen, oppure una sala di missaggio. Mi lasciano seminudo nella carrozzella; di là dai vetri i medici in camice bianco parlano di me, indicandomi, con gesti che vedo e parole che non sento. I parenti degli altri malati mi passano accanto, nel corridoio, mi guardano seminudo: guardano l'oggetto. Oppure, il mattino, io sto disteso nel letto con le cannule nel naso e le inservienti che puliscono la camera, una di qua una di là dal letto, parlano sopra di me. Dice una: "Tu devi andare a S. Giovanni dopo l'arco a sinistra. Risparmi 500 lire". Precisa l'altra: "De vacchetta". "No, de camoscio. Te ricordi le scarpe che portava mia sorella al matrimonio?" "Erano de vacchetta." "No, erano de camoscio." Così Fellini inizia a raccontare Rimini, il suo paese, nel libro pubblicato in varie versioni cartacee a partire dal 2003. Oggi lo riproponiamo in un formato completamente nuovo, digitale e interattiva.